SCUBAPRO Deep Elite Team - Amber Jackson & Emily Hazelwood
Amber Jackson ed Emily Hazelwood
Professione di Amber: Oceanografa, esperta di scienze ambientali, esploratrice e imprenditrice
Professione di Emily: Co-fondatrice di Blue Latitudes, biologa marina ed esploratrice
Amber - Subacquea dal: 2011
Emily - Subacquea dal: 2002
Intervista con Amber ed Emily.
Raccontaci qualcosa di te.
AMBER: Sono cresciuta a Laguna Beach, in California, e l’unico posto dove mi interessava giocare era la battigia. I miei fratelli ed io passavamo il tempo nelle pozze di marea della zona a esplorare gli scogli e a tuffarci nelle fratture rocciose dei soffioni. Da allora, l’oceano è rimasto una costante nella mia vita, attirandomi a sé come ha fatto e continua a fare con molte altre persone. Alle superiori, ho seguito un corso di ecologia marina e ho iniziato a lavorare come volontaria all’Istituto oceanografico Dana Point. È stato lì, recuperando le diatomee in superficie per esaminarle al microscopio e camminando lungo la battigia rocciosa per contare i ricci di mare, che il mio interesse per l’oceano è diventato una passione accademica. Frequentare l’Università di Berkeley e l’Istituto oceanografico Scripps mi ha dato l’opportunità di trasformare questa curiosità accademica per l’esplorazione degli oceani nella mia professione.
Sono co-fondatrice di Blue Latitudes, con sede a La Jolla, California. Blue Latitude unisce scienza, politica e comunicazione per creare soluzioni innovative per rispondere alle complesse sfide ambientali, associate alle strutture offshore. La nostra attuale missione, in California, è quella di riconvertire le piattaforme offshore per l’estrazione di petrolio e di gas in barriere coralline artificiali.
EMILY: Sono cresciuta su un’isoletta al largo della costa del New Hampshire, perciò il fascino e l’amore per il mare mi accompagnano da sempre. Trascorrevo i miei pomeriggi esplorando le pozze di marea nelle vicinanze e passavo le giornate in spiaggia. Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia di sub che, fin da quando ero piccola, ha incoraggiato la mia passione e la mia curiosità per il mare, anche se questo voleva dire trovare lo spazio per una varietà di collezioni marine, che portavo a casa in secchielli pieni di acqua di mare.
Sono co-fondatrice di Blue Latitudes, con sede a La Jolla, California. Blue Latitude unisce scienza, politica e comunicazione per creare soluzioni innovative per rispondere alle complesse sfide ambientali associate alle strutture offshore. La nostra attuale missione, in California, è quella di riconvertire le piattaforme offshore per l’estrazione di petrolio e di gas in barriere coralline artificiali.
Come hai iniziato a fare immersioni?
AMBER: Subito dopo la laurea in Scienze marine a Berkeley, sono volata sull’isola di Catalina per lavorare in un campo estivo di boy-scout. Stanca delle lezioni e del rigore dell’università, ho passato ogni momento libero facendo snorkeling nella famosa foresta locale. Il mio caro amico nonché compagno di snorkeling, Mitch A., mi ha convinta a immergermi più in profondità e a ottenere il brevetto di sub. Ed è quello che ho fatto, proprio mentre ero al campo scout. Da allora non ho più smesso, e sono stata fortunata a poter unire le immersioni con la mia professione.
EMILY: Ho avuto la fortuna che entrambi i miei genitori hanno incoraggiato il mio amore per il mare dando la possibilità, sia a me che a mio fratello, di ottenere il brevetto da sub quando eravamo ancora piccoli e portandoci con loro in giro per il mondo a esplorare i diversi ecosistemi oceanici. Ogni sito che abbiamo visitato ci ha permesso studiare avidamente le diverse creature che lo abitano, per tentare di identificarle durante le nostre immersioni. Questa passione per l’esplorazione degli oceani del mondo, che tuttora persiste, mi ha condotta in luoghi come la piccola isola di Utila alla ricerca degli squali bianchi, alle piattaforme petrolifere nel cuore del Golfo del Messico o al largo della costa di Sydney, in Australia, alla ricerca di squali tappeto e dragoni foglia.
Che cosa significano le immersioni per te?
AMBER: Fare immersioni mi riporta al “qui e ora”, rafforza le mie amicizie, è il mio portale per le esplorazioni.
EMILY: Fare immersioni mi permette di vivere il momento presente. Sott’acqua, le preoccupazioni e lo stress che esistono in superficie scivolano via e mi trovo di fronte all’incredibile opportunità di esplorare mondi nuovi. L’oceano rappresenta una grande parte di quello che sono, e ogni giorno mi ispira a continuare a inseguire le mie passioni e a cercare nuovi modi di preservare la biodiversità della vita sottomarina.
In che modo le immersioni hanno cambiato la tua vita?
AMBER: Fare immersioni è ciò che mi permette di essere il più vicino possibile all’oceano. L’ispirazione che ho tratto dalle esperienze subacquee ha plasmato per sempre la mia vita indirizzandola verso un obiettivo: dare voce al valore della salute dei nostri oceani.
EMILY: Fare immersioni ha cambiato la mia vita non solo perché ha allargato i miei orizzonti, ma mi ha permesso di nutrire la mia immaginazione e la mia capacità di stupirmi. Le immersioni hanno plasmato il senso della mia vita, a partire dagli studi, creando legami significativi e spingendomi a perseguire la carriera dei miei sogni.
Che tipo di immersione ti piace fare?
AMBER: Amo immergermi con una fotocamera e uno scopo.
EMILY: Amo tutti i tipi di immersione. Tuttavia, se devo scegliere, le mie immersioni preferite sono quelle che condivido con le persone a cui voglio bene
Dove si trovano alcuni dei tuoi siti di immersione preferiti?
AMBER: Il mio sito di immersione preferito è la foresta di kelp. Mi sento al sicuro, mi sento protetta, e provo un timore reverenziale per le fronde torreggianti e la vita che chiama questo ecosistema casa.
EMILY: Uno dei miei posti preferiti per fare immersioni è la Polinesia francese – ho visitato le isole con mio padre e abbiamo potuto esplorare un’area dove la maggior parte degli ecosistemi sono rimasti immutati, quindi con una ricca presenza di squali, centinaia di squali! Tuttavia, oltre alle meravigliose barriere coralline e agli animali spettacolari, il viaggio per me è stato un’opportunità speciale per condividere una delle mie più grandi passioni con una persona speciale, mio padre. Tra le mie località preferite ci sono, ovviamente, anche le piattaforme al largo della California, che ospitano uno dei più ricchi e inaspettati ecosistemi del pianeta, e le foreste di kelp. Nuotare in una foresta di kelp è come nuotare nell’Acadia National Park, con l’unica differenza che invece che essere attorniati da abeti si è circondati da alghe alte 18 metri!
Se dovessi scegliere l’esperienza subacquea più incredibile, quale sarebbe?
AMBER: I fenomeni di biofluorescenza e bioluminescenza sono difficili da immortalare con la macchina fotografica, ma sono indimenticabili.
EMILY: Probabilmente l’esperienza più memorabile che ho vissuto fino a oggi – e che non scorderò mai, nemmeno dopo migliaia di immersioni sulle piattaforme – è stata la prima volta che mi sono tuffata da una barca al largo di Santa Barbara e mi sono immersa nel Pacifico per osservare la mia prima piattaforma subacquea... Salvo che quella che non mi sono trovata davanti non era una piattaforma petrolifera, ma una barriera corallina piena di vita delle dimensioni dell’Empire State Building! Sono rimasta incantata dal brulicare di vita sulla piattaforma, soprattutto considerando come appariva da sopra. Le dimensioni di questi strutture sono sbalorditive: quello che è visibile dalla superficie si rivela essere solo la punta dell’iceberg quando scopri che cosa si nasconde sotto, e la sensazione di stupore si ripete ogni volta che mi immergo su una piattaforma, in qualunque oceano si trovi.
Se dovessi fare una dichiarazione a favore degli oceani, cosa diresti?
AMBER: Gli oceani sono resilienti e potenti. Hanno una voce – la senti?
EMILY: I nostri oceani sono resilienti, inesplorati e vasti – abbiamo solo scalfito la superficie per quanto riguarda la bellezza e la vita che le onde nascondono. Ritengo che l’oceano sappia sorprenderci più di quanto si possa immaginare.
Tra i numerosi traguardi che hai raggiunto nella tua carriera di sub, di quale sei più fiera?
AMBER: Una delle esperienze di immersione più difficili, ma anche più gratificanti, è stata la prova per completare il corso in immersioni scientifiche all’Istituto oceanografico Scripps e conseguire il diploma all’American Academy of Underwater Sciences.
EMILY: Diventare divemaster è sempre stato il sogno della mia vita, soprattutto provenendo da una famiglia dove le immersioni non sono solo una tradizione, ma uno stile di vita. Rispettare, comprendere e praticare questo sport a un simile livello, e avere l’abilità per guidare gli altri sott’acqua, è un traguardo di cui vado incredibilmente fiera.
Che cosa consiglieresti a qualcuno che vorrebbe iniziare a fare immersioni?
AMBER: Potrebbe sembrare un cliché, ma è solo questione di buttarsi.
EMILY: Incoraggerei chiunque a provare, perché è un’esperienza unica al mondo. Fare immersioni è il primo passo verso l’esplorazione dell’ignoto – una volta che hai provato, non riesci più a smettere. Immergersi ti permette di ampliare la tua visione del mondo e di entrare in connessione con la natura come non avresti mai immaginato.
Perché pensi che dovremmo incoraggiare più persone a fare immersioni?
AMBER: Proteggiamo ciò che amiamo, ed è per questo che incoraggio un maggior numero di persone a provare. Una volta che vivi la profondità, la complessità e la bellezza dell’oceano, te ne innamori. E l’amore dà speranza alla futura sostenibilità degli oceani.
EMILY: Gli oceani ricoprono il 70% del pianeta e gran parte della nostra esistenza dipende dagli oceani. Limitarsi a vivere solo sulla terraferma vuol dire accontentarsi di un mondo monodimensionale, e penso che uno dei modi migliori per occuparsi dei nostri vasti oceani sia immergersi nelle loro profondità.
Qual è il tuo articolo preferito nella sacca da immersione?
AMBER: Le mie pinne Seawing Nova SCUBAPRO. Da quando le ho, non posso più farne a meno. E poi la mia GoPro. Mi piace come le foto e i video riescono a dilatare il tempo che passo sott’acqua oltre quello che mi è concesso dalle bombole d’ossigeno.
EMILY: Senza dubbio l'articolo a cui tengo di più nella mia borsa da immersioni sono le mie pinne Seawing Novas SCUBAPRO. Faccio molte immersioni dalla spiaggia per raggiungere le foreste di kelp a San Diego, e queste pinne mi permettono di dimezzare lo sforzo e fendere facilmente l'acqua tra le fronde di kelp. Per non parlare del loro colore vivace, grazie al quale il mio compagno di immersione può individuarmi con facilità!
Perché scegli SCUBAPRO per la tua attrezzatura da immersione?
AMBER: Adoro la mia maschera Frameless SCUBAPRO. È comoda, resistente e mi permette di vedere sott’acqua come fossi in superficie.
EMILY: SCUBAPRO è il mio marchio di riferimento per l’attrezzatura da immersioni, perché è semplicemente il migliore. Saper di poter contare sulla propria attrezzatura è cruciale sott'acqua, soprattutto se ti trovi a trenta metri di profondità su una piattaforma petrolifera in attività e non puoi fare affidamento sul tuo istinto naturale, e quindi devi fidarti della tua attrezzatura e delle sue prestazioni. Ogni volta che entro in acqua, lo faccio con l’obiettivo di fondermi con l’ambiente, e per immergermi completamente tra le creature che mi circondano la mia attrezzatura deve essere confortevole, bella e funzionale – ed è per questo che scelgo SCUBAPRO.